by cesar valdivieso

venerdì 27 agosto 2010

Natural.Beat




























Natural.Beat

Pics by Giorgio Favini
Styling by Cesar Valdivieso

mercoledì 25 agosto 2010

..scosse

Trovo che esprimere le sensazioni sia uno dei compiti più difficili dell'uomo e infatti il lavoro dello scrittore ha sempre avuto un occhio di riguardo per me, mi ha affascinato sin da quando ero piccolo. Non avendo questa capacità, credo che mi limiterò a descrivere i giorni scorsi.
Sono partito per la montagna con la stessa voglia con la quale si vede uno dei film di Sylvester Stallone, sicuro di passare per l'ennesima volta dei giorni in mezzo al nulla facendo nulla.. insomma senza internet, senza capi adatti e senza amici.
Ma il punto dell'intera situazione è proprio questo. Un carissimo amico mi disse:
"sono proprio le esperienze inattese e magari che facciamo un pò obbligandoci che poi spesso si rivelano ricche di risvolti importanti e piacevoli" (cit. Colombo)
E non poteva avere più ragione. In quei giorni di apparente tranquillità, ho vissuto intense situazioni, colme di esperienze.


Nel mio campo, nel campo artistico, della moda, della continua mutuazione(quasi) complementare, si fa davvero presto a farsi abbagliare da molte cose. Non direi mai inutili ma comunque non direttamente essenziali. Ci si lascia prendere dallo scintillio e, giustamente, vogliamo sempre di più il nuovo e mai visto, l'innovazione e l'avanguardia.. dimenticando completamente le piccole emozioni della semplicità e dell'elementare.

Così ho avuto l'opportunità di ammirare con occhi da bambino la strutturata realtà della natura, godendo
dell'emozione di assistere per la prima volta alla pratica della mungitura,
della pazienza quasi meccanica nel cercare funghi nel bosco sommerso da foglie,
della lotta contro la mia inesperienza sportiva nel convincermi di arrivare alla mia meta dopo 12 km di cammino avventurandomi per la prima volta in mezzo alle Alpi,
della sensazione di mettere delle scarpe comode e sicure in goretex lasciando riposare le Ferragamo,
del correre fradicio di acqua e foglie in mezzo al bosco grazie ad un improvviso temporale estivo,
della compagnia di persone che ti stimano per la tua capacità di sostenere una conversazione e non per quella di perdere 2 kg a settimana..

Tutto questo è servito. È servito a sciacquare via Milano, il lavoro.. e anche la società stessa che ripetutamente ci riempie di regole assurde e impostazioni improbabili, facendoci confondere molte volte il semplice con l'ovvio.. la spontaneità col prevedibile.
Personalmente conosco tante di quelle persone che avrebbero proprio bisogno di (ri)mettere i piedi per terra, di (ri)aprire gli occhi ogni tanto affinché non confondano l'umiltà d'animo con la debolezza.

Ora mi sento pronto per affrontare una nuova stagione con aspettative diverse, sperando di non essere poi così tanto diverso da come ritenevo me stesso.. anche se so che ogni singola esperienza ci serve per crescere, quindi inevitabilmente per cambiare. D'altronde la propria metamorfosi intende esattamente questo:
..la continua trasformazione prima di raggiungere lo stato adulto.

Cesar.