by cesar valdivieso

martedì 9 novembre 2010

NewTailoring.


Quasi silenziosamente abbandona jeans e camice a quadri, cargo e t-shirt stinte.
Pronto al mutamento, un uomo nuovo rivendica la voglia di originalità attraverso il fascino di abiti sartoriali. Senza mai guardare indietro.

Lontani dal voler comunicare un'immagine aristocratica e blasonata, diversi designer puntano sul ridare nuova connotazione al capo maschile per eccellenza: il completo,
per molto tempo rimasto una prerogativa degli over 30. Sia questo tradizionale a due o tre bottoni, doppiopetto, a tre pezzi, con spacco singolo o doppio, è imperativo di questa stagione indossarli come simbolo di contemporaneità.
Senza il rischio di sembrare demodè, le proposte invernali sono infinite, passando da quello strutturato di Gianfranco Ferré a quello futurista di Calvin Klein, dal modello sleeveless di Dries Van Noten al décontracté di Lanvin.
Materiali immortali come cashmere e lana pettinata per un effetto dandy, si accostano a tessuti innovativi come fibre riflettenti e plastica traspirante(risultato di studi e ricerche constanti), permettendo alle nuove generazioni di avvicinarsi al mondo del tailoring senza rinunciare al loro innato senso di modernità.

Ma non solo. Stampe caleidoscopiche, macro e multicolor, sono presenti nelle collezioni di Alexander McQueen e Raf Simons, contrastando con forte allure il grigiore invernale.
(Astenersi indecisi.)
Per un mood più ricercato nelle forme e per uomini che hanno come dogma principale l'avant-garde, lavori delle maisons Jil Sander e Z Zegna, hanno quel tocco couturier forse tanto invidiato al guardaroba femminile.
Cromoterapia sia! coi grigi di Saint Laurent, le sfumature cammello di Gucci e l'aubergine di Marni.

No Rules.
Anche per vivere l'abito spezzato.
Righe, applicazioni in pelle, cinture in vita, pantaloni alla caviglia e giacche animalier.
Camicie oversize per completi slim-fit che diventano seconda pelle e abiti comodi ma da ispirazione nettamente rockabilly.
Mix and match. Cut and split.

Nessuna scusa quindi per non ritornare ai tempi dell'abito intero, ma quest'oggi con uno spirito eclettico capace di calibrare con intelligenza e “nuovo” buon gusto, l'immagine più adatta al proprio ego. 

Strutturato Ferré . Décontracté Lanvin

Futuristico Calvin Klein

Contemporaneo Z Zegna

Grey Comme des Garçons Homme . Camel Gucci . Aubergine Marni
Shirt Oversize: YSL . Daniele Alessandrini . Raf Simons

Couturier: Jil Sander . Rockabilly: Bottega Veneta . Gaucho: Salvatore Ferragamo . Dark: Gareth Pugh

Avant-Garde Les Hommes

Caledoiscopico Alexander McQueen

MacroPrint: 3.1 Phillip Lim . Custo Barcelona . Issey Miyake . Vivienne Westwood

..Spezzati


Rockabilly Kenzo

Dries Van Noten . Gucci

Sleeveless Jacket: Dries Van Noten


|The right way to wear a "two pieces" suit|
shoes: Bottega Veneta . total look: Louis Vuitton . 
waist belt: GianFranco Ferré . shoes: Dior Homme .
 boots: Bottega Veneta . rolled up sleeves: Paul Smith .
 leather details: Louis Vuitton . animalier jacket: Gucci . 
sleveeles suit: Raf Simons



Cesar Valdivieso.



mercoledì 6 ottobre 2010

Imperfezione.

Questa volta non vi riporto parole mie, ma quelle di un vero avanguardista su uno dei temi più affascinanti dell'arte stessa: L'imperfezione.
Appena finito di leggere queste righe ho pensato che non potevo non trascriverle qui e condividerle con voi.. sperando sia un pensiero gradito.


..
In Giappone esiste una bellissima tradizione. Gli artigiani che dipingono le tazze di porcellana conservano quelle dove è stato commesso un errore e le donano all'Imperatore. Perché solo quelle sono veramente uniche e diverse. La perfezione non mi interessa, l'imperfezione mi affascina molto di più.
Una cucitura realizzata a mano è sempre imperfetta, almeno secondo i canoni comuni, perché ogni punto è diverso dall'altro. Nelle mie collezioni sono da sempre presenti capi indicati con l'etichetta "Laboratorio", che prevedono interventi manuali come cuciture e ricami o che nascono da pezzi vintage decostruiti e riassemblati. Imperfezione sta per una mancanza e la mancanza suggerisce un'attesa. L'imperfezione non si lascia dimenticare.
È uno schiaffo alla nostra mentalità, provoca dissonanza cognitiva e per questo un umore turbato. Se tutto si svolgesse sempre secondo la prevedibilità delle regole allora non ci sarebbe alcun motivo per continuare a pensare. Noi tendiamo a non tollerare l'imperfezione e proprio questa è la sua forza: nel tentativo di giustificarla, di riportarla nell'orbita del ben fatto, siamo costretti a inventarci soluzioni nuove.
Il nuovo non nasce mai dalla perfezione, nasce da una mancanza a cui non cessiamo di pensare.

Antonio Marras




giovedì 30 settembre 2010

It's a men world, right?

Dsquared² - S/S 2011


Se dovessi dare un voto all'ultima collezione degli amatissimi Dean & Dan, 
sarebbe un 8 pieno.
Non si smentiscono presentando una collezione, sì riconoscibile, ma senza tradire la voglia di crescita della loro donna ideale soprattutto dal punto di vista intellettuale, arricchendola di allure propria.
Una donna sicura di trasmettere femminilità anche attraverso pantaloni a taglio maschile, cardigan oversize e scarpe da uomo. Zero stampe floreali, ruches e jabots. Insomma senza cadere nella scontata immagine da Femme Fatale.
La consapevolezza della forte sensualità quasi snob, di taglio deciso soprattutto nel portamento. Androgine sfumature di un accennato look 70's grazie a pantaloni a zampa e occhiali maxi, ma anche ampi chemisier e applicazioni in plexiglass, strass e ricami, dando così un senso di ricercatezza accostata alla struttura lineare di ogni singolo outfit.

Moderne Gabrielle Bonheur Chanel che non hanno paura di chiedere.. iniziando dal guardaroba del proprio uomo.

Cesar Valdivieso


Courtesy of Dsquared² Press Office

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(pics by Cesar Valdivieso)

giovedì 16 settembre 2010

"MadMen"Era

Una vera e propria rivelazione. MadMen ha catturato sin dal primo episodio l’intero interesse del sottoscritto e dell’intero mondo televisivo riscuotendo riconoscimenti quali Golden Globe come Miglior serie televisiva per tre anni di seguito e anche un Emmy Award come Miglior serie drammatica dell’anno. L’impatto credo stia nel riconoscersi nella sincera imperfezione dei personaggi e nella maestria, a volte cinica, del cercare di sopravvivere al quotidiano sia nell’ambito personale che in quello lavorativo, proprio come ai giorni nostri.

Ma è soprattutto l’atmosfera degli anni 50 e 60 a fare da personaggio principale rendendo tutto davvero affascinante.

Premesso ciò, credo fosse inesorabile vedere trasformato in collezioni, quell’ intero mondo Retro che tanto appassiona e fa sospirare, facendoci immaginare come sarebbe stato vivere in quel periodo.
Così diversi designer hanno risposto a questa esigenza facendo letteralmente sfilare i personaggi di Betty Draper e Peggy Olson nelle passerelle di Milano, New York e Parigi.



Tuttavia rivedendo in particolare la sfilata A/W 2010 di Louis Vuitton, ho avuto un'impressione diversa da quella che mi aspettavo.


C’è da fare però un’importante premessa.
Il lavoro che Marc Jacobs ha fatto per questa maison è sempre stato uno dei miei punti di riferimento e di certo uno dei highlights delle fashion weeks in assoluto. Da sottolineare il suo gran interesse nel trovare nuove soluzioni dai punti di vista dei tagli, proporzioni e materiali.
Ma ho trovato questa collezione, fin troppo facile da comprendere e assimilare, lasciando poco spazio a quel senso di personale interpretazione e soggettività che le singole collezioni di solito sono abituate a regalarci.
Non più dei riferimenti ma dei total look a suo modo rigidi e poco indossabili a causa dello sproporzionato volume di gonne a ruota, facendo sembrare grasse perfino le modelle, e lunghezze che spezzano qualsiasi tentativo di slancio.

Sia chiaro, io personalmente difendo e ho molto cara la femminilità delle cinture in vita, gonne sotto il ginocchio e dei tipici sguardi innocentemente languidi degli anni 50, ma credo che non sia l’approccio giusto per questo, e sottolineo questo, periodo in cui si è alla ricerca di nuovi spunti, in cui si è stanchi del visto e si è propensi al cambiamento.
Nonostante ciò sono molti i designer che hanno avuto questa ispirazione e hanno fatto nascere diverse collezioni con questa tematica e queste caratteristiche.

Ovviamente spero di sbagliarmi e ritornare a vedere in giro per le strade la consapevolezza di un’elegante sensualità che con gli anni è diventata soltanto un raro accessorio da usare eccezionalmente.

Cesar Valdivieso.


Louis Vuitton . A/W 2010
(volume sproporzionato di gonne a ruota)
(lunghezze poco adatte)

SI INVECE A:
(gonne a ruota interamente in pelle)
(dettagli in pelliccia)
(maglioni traforati . gioco di tagli e cuciture . sovrapposizioni)
(dettagli e accessori 50's)

venerdì 27 agosto 2010

Natural.Beat




























Natural.Beat

Pics by Giorgio Favini
Styling by Cesar Valdivieso