Una vera e propria rivelazione. MadMen ha catturato sin dal primo episodio l’intero interesse del sottoscritto e dell’intero mondo televisivo riscuotendo riconoscimenti quali Golden Globe come Miglior serie televisiva per tre anni di seguito e anche un Emmy Award come Miglior serie drammatica dell’anno. L’impatto credo stia nel riconoscersi nella sincera imperfezione dei personaggi e nella maestria, a volte cinica, del cercare di sopravvivere al quotidiano sia nell’ambito personale che in quello lavorativo, proprio come ai giorni nostri.
Ma è soprattutto l’atmosfera degli anni 50 e 60 a fare da personaggio principale rendendo tutto davvero affascinante.
Premesso ciò, credo fosse inesorabile vedere trasformato in collezioni, quell’ intero mondo Retro che tanto appassiona e fa sospirare, facendoci immaginare come sarebbe stato vivere in quel periodo.
Così diversi designer hanno risposto a questa esigenza facendo letteralmente sfilare i personaggi di Betty Draper e Peggy Olson nelle passerelle di Milano, New York e Parigi.
Tuttavia rivedendo in particolare la sfilata A/W 2010 di Louis Vuitton, ho avuto un'impressione diversa da quella che mi aspettavo.
C’è da fare però un’importante premessa.
Il lavoro che Marc Jacobs ha fatto per questa maison è sempre stato uno dei miei punti di riferimento e di certo uno dei highlights delle fashion weeks in assoluto. Da sottolineare il suo gran interesse nel trovare nuove soluzioni dai punti di vista dei tagli, proporzioni e materiali.
Ma ho trovato questa collezione, fin troppo facile da comprendere e assimilare, lasciando poco spazio a quel senso di personale interpretazione e soggettività che le singole collezioni di solito sono abituate a regalarci.
Non più dei riferimenti ma dei total look a suo modo rigidi e poco indossabili a causa dello sproporzionato volume di gonne a ruota, facendo sembrare grasse perfino le modelle, e lunghezze che spezzano qualsiasi tentativo di slancio.
Sia chiaro, io personalmente difendo e ho molto cara la femminilità delle cinture in vita, gonne sotto il ginocchio e dei tipici sguardi innocentemente languidi degli anni 50, ma credo che non sia l’approccio giusto per questo, e sottolineo questo, periodo in cui si è alla ricerca di nuovi spunti, in cui si è stanchi del visto e si è propensi al cambiamento.
Nonostante ciò sono molti i designer che hanno avuto questa ispirazione e hanno fatto nascere diverse collezioni con questa tematica e queste caratteristiche.
Ovviamente spero di sbagliarmi e ritornare a vedere in giro per le strade la consapevolezza di un’elegante sensualità che con gli anni è diventata soltanto un raro accessorio da usare eccezionalmente.
Cesar Valdivieso.
Louis Vuitton . A/W 2010
(volume sproporzionato di gonne a ruota)
(lunghezze poco adatte)
SI INVECE A:
(gonne a ruota interamente in pelle)
(dettagli in pelliccia)
(maglioni traforati . gioco di tagli e cuciture . sovrapposizioni)
(dettagli e accessori 50's)